
“L’appello a non vaccinarsi è un appello a morire, sostanzialmente: non ti vaccini, ti ammali e muori. Oppure, fai morire: non ti vaccini, contagi, lui o lei muore” – Mario Draghi 22/07/2021
18 Novembre 1940, dall’alto del suo trono di calvizie Benito sbraitava: “Spezzeremo le reni alla Grecia”; qualcuno, ad Atene, probabilmente rispondeva: “Si Bellicapelli, credici”. E così andò. Le reni non vennero spezzate e Benito si ritrovò (vergognosamente) a testa in giù. Ma erano altri tempi. I Greci riuscirono a combattere qualcosa che ben conoscevano: la guerra è “arte” umana, tangibile, cruda, devastante, ma ben delimitata entro confini umani. Passarono gli anni, 75 per l’esattezza, e gli Ellenici si ritrovarono di nuovo a dover fronteggiare un Italiano che se la prendeva con le loro reni, e i loro ellenici didietro. 5 luglio 2015, I Greci, tramite referendum, rigettano la Trojka (Commissione europea, Banca Centrale Europea e Fondo Monetario Internazionale), portatrice d’istanza di paesi quali Germania e Francia, personalmente esposti con le proprie banche, che intendeva porre la loro Nazione sotto un rigido controllo economico tramite una profonda ristrutturazione dell’economia. L’11 Luglio Tsipras presentò un piano decisamente meno suicida di quello proposto da BCE e soci, ma, il giorno seguente, la Trojka declinò senza troppe smancerie la proposta greca e mise all’angolo il governo del Paese ponendo due sole opzioni: accettare la ristrutturazione proposta dalla Trojka oppure procedere con l’uscita della Grecia dall’Eurozona. Alla fine Tsipras si piegò e Syriza, partito di maggioranza vittorioso alle elezioni di quell’anno, si divise. Nei mesi precedenti la BCE aveva deciso di togliere al governo greco una delle sue principali linee di credito: le banche greche non avrebbero più potuto accedere alla “normale” liquidità della BCE. Da quel momento in poi, le banche avrebbero dovuto fare affidamento sul più costoso Emergency Liquidity Assistance (ELA). Questa decisione dette alla Grecia pochi giorni di vita se non fosse stato raggiunto, in appena tre settimane, un nuovo accordo con i creditori. Iniziò un estenuante trattativa che ebbe una svolta negativa il 28 giugno del 2015, quando la BCE rifiutò alla Banca centrale greca il diritto di aumentare la propria liquidita nel quadro dell’ELA. Sull’orlo improvviso del fallimento, il governo dovette chiudere le banche e imporre un controllo sui capitali e le persone si affrettarono agli sportelli per prelevare denaro per un massimo di 60 euro al giorno. La sera del 20 agosto 2015, dopo aver perso la maggioranza parlamentare, Tsipras rassegnò le dimissioni nelle mani del Presidente della Repubblica, Prokopīs Paulopoulos. Dove aveva fallito il Benitone nazionale era arrivato Draghi, con le conseguenze che tutti abbiamo avuto sotto gli occhi: un popolo ridotto alla fame, tutto grazie alla peggior arma che l’uomo potesse utilizzare. L’alta finanza forgia spade fatte di banconote invisibili, che, tuttavia, provocano ferite tutt’altro che invisibili. E a pagare, ironia del termine, sono proprio le persone comuni, quelle che hanno ben poco a che fare con i giochi sporchi della cricca mondialista. L’austero banchiere, il rampollo della Goldman Sachs, il fine economista appassionato di “spezzar reni” aveva fatto un egregio lavoro, aveva messo in ginocchio l’economia che aveva osato ribellarsi al diktat dei padroni. Sei anni dopo, incensato dai suoi pari e acclamato a furor di popolo, il grande Banchiere si è seduto sullo scranno del Presidente del Consiglio, pronto a traghettare l’Italia fuori dalla pagina più buia della sua storia più recente. Fin da subito si è prodigato per salvarci, il prode Draghi. Non ha perso tempo, si è dedicato anima (?) e corpo nella promozione quasi ossessiva della campagna vaccinale; ha chiamato accanto a sè il Generalissimo Figliulo, l’uomo con più medaglie sul petto di Eisenhover, e ha riconfermato il più lungimirante tra i Ministri della Salute europei, ma che dico, dell’Universo intero. Con una squadra del genere quanto è successo ieri, 22 Luglio 2021, era, purtroppo, facilmente pronosticabile. Ieri la democrazia, che già non godeva di ottima salute, è stata sepolta sotto uno spesso strato di fanghiglia maleodorante; con tutti gli onori, e le minacce, del caso. Da ieri, unici in Europa eccezion fatta per la Francia, viviamo in un clima neoregimentale, dove le leggi razziali sono state sostituite da quelle, decisamente più socialmente accettabili, della Tecnocrazia Scientifico-Sanitaria. Il buonsenso è stato soppiantato dalla Fede incrollabile nel Vaccino, la libertà personale è stata barattata con il senso di colpa scaturito dall’attacco che i non vaccinati stanno portando alla salute pubblica, e la popolazione è stata racchiusa in due caste: da una parte i Buoni, quelli allineati al Regime, dall’altro i Cattivi, quelli che hanno osato sollevare dubbi sulla bontà delle scelte effettuate dai Potenti. E’ un paragone che si sente spesso in rete, ma, quello odierno, è un clima molto simile a quello che si respirava nei primi anni delle più riuscite dittature novecentesche.

Con uno stato d’emergenza del tutto illusorio, prolungato senza alcun motivo oggettivo fino al 31 Dicembre, si è voluto mandare un segnale chiaro: due dosi non sono necessarie per la salvezza. Se volete tornare a “vivacchiare” -perché a VIVERE più nessuno tornerà, sia ben chiaro- dovete allinearvi. E come nella genesi di ogni regime che si rispetti è stata creata ad hoc una categoria di persone da attaccare, un nemico che non sapevamo neppure di cullare in seno; ora una casta osserva con diffidenza l’altra, gli amici di ieri saranno i nemici di domani; e tutto questo accade mentre quelli che contano, quelli per cui la legge è un po’ meno uguale che per gli altri, si rifiutano di farsi assoggettare ai loro stessi ideali segregazionisti. Camera, Fico: “Vaccini obbligatori per lavorare? Non sono d’accordo con Confindustria. No al Green Pass in Parlamento” -link-; tanto per dar un’idea di come il dottore abbia timore della medicina che prescrive. Questa presunta pandemia non finirà mai, non può finire, altrimenti qualcuno dovrebbe farsi carico dei morti che ha deliberatamente provocato con “tachipirina e vigile attesa”; non può finire perché, quando scadrà il periodo di sperimentazione dei “vaccini”, e si paleseranno i loro nefasti effetti collaterali, qualcuno dovrà spiegare come mai sia stata intrapresa questa strada tanto distruttiva ed inutile. Il Covid forse se ne andrà, ma arriverà qualcosa di peggio, statene pur certi; ormai il modello è ben collaudato, e da più parti sogghignano dicendoci che “dovremo prepararci alle prossime pandemie”, parola di Angela Merkel -link-, che, altruista come sempre, ce lo spiegava già il 24 Maggio (ricordati del Piave, Angela, mi raccomando). La dittatura sanitario-finanziaria funziona alla perfezione, la maschera è del tutto caduta; ben poco importa che si stia bluffando più che alla finale intergalattica di Poker Acrobatico. Israele e l’Inghilterra hanno completato il circolo vaccinale, ma nonostante questo i casi salgono?; colpa dei non vaccinati, anche se in un lapsus da Londra ci fanno sapere che il 60% dei ricoverati sono persone vaccinate a doppia dose -link-. Sempre da Londra, sbadati come sono, si premurano poi di farci sapere che il 60% dei ricoveri sono non vaccinati; benissimo, ma rimane il fatto che un 40% dei ricoverati sono vaccinati. Quattro su dieci, non certo pochi. E continuano a ribattere sul concetto che anche un plurivaccinato possa contagiare ed infettarsi; ma allora, lo ribadisco per l’ennesima volta, a cosa giova farsi inoculare un siero del tutto inefficace? E soprattutto, visto che dalla Germania ci fanno sapere che solo dei malati di mente inietterebbero tal siero ad adolescenti e bambini -link-, come possiamo permettere che in Italia, dai dodici anni in su, venga richiesto il Green pass? Ma la domanda che più mi perseguita è una: chi diamine ha votato Draghi per permettergli di sedersi sul cadreghino? Dobbiamo ringraziare lui che, agli ordini di qualcuno cinto da un gonnellino massonico, ha spinto come un forsennato per portarci al punto odierno. Il parlamento ormai è appendice atrofizzata del suo cervello rettiliano (R-complex), fatto di soli istinti, e tutti volti a soggiogare la popolazione. La democrazia è stata sepolta, senza cerimonie, sotterrata sotto le nuove percentuali, oltre le quali scatteranno nuovamente le regioni multicolore. 10% occupato delle terapie intensive, zona gialla; 20%, zona arancione; 30%, zona rossa. Poi, se si dovesse superare questa soglia, suppongo interverrebbero direttamente i militari con il codazzo di camion diretti ai forni crematori.

Credo nessuno si sia dimenticato di quanto successo l’anno scorso a Bergamo; ma eravamo troppo ingenui, allora, per comprendere che fosse solo una mossa del Potere per addomesticarci, impaurirci, costringerci ad indossare dei paraocchi talmente limitanti da non accorgerci dell’inganno che stavano imbastendo a nostra insaputa. Hanno usato l’effetto sorpresa, e noi, tutti colti da qualcosa di molto simile allo shell-shock (la sindrome post traumatica), siamo rimasti inebetiti a guardare la tremenda dimostrazione di forza cui ci stavano sottoponendo. Era un test, e noi l’abbiamo passato a pieni voti. Ci siamo fatti prima rinchiudere in casa, poi abbiamo accettato che non venissero fatte le autopsie, abbiamo rinnegato in massa le cure domiciliari -accettando come un dogma taquipirina/vigile attesa-, e, per finire in bellezza, ci siamo piegati alla vaccinazione seriale sperimentale. Il piano è riuscito alla perfezione, la nostra Caporetto è capitolata ieri. Ma, alla fine della fiera, cosa importa? L’Italia ha vinto gli Europei, panem et circences, come riecheggia dal passato. Si può far digerire tutto alla gente, basta che abbia di che distrarsi, anche se la si costringe a vivere in un clima pseudo-nazista. Nel frattempo, mentre noi siamo ancora impegnati a festeggiare, ad indignarci per la totale mancanza di fairplay degli Inglesi, il Mondo continua nella sua folle corsa verso la rovina.

Per esempio, tanto per non dimenticarsi di un certo Biden che continua a pungolare la Russia, si è da poco conclusa l’operazione “Sea Breeze” -link- -link-; operazione militare svoltasi nelle acque del Mar Nero, a ridosso delle coste della Crimea, con il chiaro intento di “mostrare i muscoli” alla marina militare Sovietica. L’operazione è stata co-ospitata e patrocinata dagli USA e dall’Ucraina, proprio a poche miglia nautiche dalle coste del territorio russo. Che poi qualcuno mi dovrebbe spiegare come mai gli USA hanno co-ospitato un summit di navi da guerra nel Mar Nero come se si trattasse di un loro laghetto privato. E’ come se la Russia si fosse premurata di esercitarsi alla guerra nel Golfo del Messico, a due passi dall’America. Il tutto a pochi giorni dallo “sgambetto” ginevrino che il macilento Biden aveva tentato nei confronti di Putin. Dopo l’incontro tra i due leader, anche se sarebbe più corretto dire tra il leader russo e il fantoccio americano, al primo sono state rivolte domande al vetriolo, mentre al secondo è stata concessa la lettura di una relazione preconfezionata sull’incontro appena terminato, con tanto di domande già stabilite da parte dei giornalisti conniventi. Una bella dimostrazione di correttezza, non c’è che dire, e il tutto condito dall’ennesima operazione militaresca nel Mar Baltico, ancora una volta a ridosso dei confini sovietici -link- (molto interessante anche questo articolo, a firma di Manlio Dinucci, sul summit NATO -link-). Ora ritornerei in Italia, giusto per non divagare troppo in acque internazionali (tanto per rimanere in tema). Sempre gli USA, che ci considerano un loro feudo, hanno deciso che nel 2022 rimpiazzeranno quaranta (40!) testate atomiche, presenti nelle basi di Aviano e Ghedi, con altrettante di uguale potenza (in termini di megatoni), ma dotate di uno stadio di coda decisamente più performante; guarda caso molto simili a quelle con balistica capace di svolgere i cosiddetti ruoli “intercontinentali” -link-; in pratica si è deciso di schierare in campo tutto ciò che possa tener sotto scacco il Cremlino (a casa nostra). Si ha l’impressione che l’escalation di follia stia raggiungendo vette mai conquistate: fino ad un anno fa si contestava Trump per il muro con il Messico e non si citava minimamente il muro (i muri, in realtà) con cui Israele ghettizza i suoi stessi cittadini (rei di appartenere ad una diversa confessione religiosa, o appartenenti all’autoctona popolazione palestinese); ora si combatte per lo sdoganamento di un’ideologia totalmente distorta e perversa come quella LGBTQ+ (dove il “+” sta per “e chi più ne ha più ne metta”); ci si scaglia contro tutto ciò che è dissimile dal relativismo di ogni pensiero individuale che, la maggior parte delle volte, è confuso con un semplice capriccio; ma, così facendo si perde di vista il vero intento di chi sta tirando i fili di tutte queste vicende. Il fine ultimo è destabilizzare l’Ordine per ridurlo al Caos, perché solo nel convulso agitarsi delle masse non pensanti può attecchire il senso di cecità empatica che ci condurrà, inevitabilmente, all’autodistruzione della razza umana.