
C’era una volta Paperon de’ Paperoni, che viveva a Paperopoli e possedeva il “Deposito” -una maxi fortezza ricolma di ogni ricchezza-. E c’era la Banda Bassotti (Beagle Boys, nella versione originale). I Bassotti avevano un unico scopo: arrivare a quell’immensa montagna di ricchezze per impadronirsene; avevano un chiodo fisso, un loop mentale dal quale erano incapaci di emanciparsi. I Bassotti si svegliavano la mattina e, ogni santa mattina che il disegnatore avesse immaginato, si domandavano: <<Come facciamo a rubare a Paperon de’ Paperoni il suo malloppo?>>. Erano tarlati, poverini, irrimediabilmente compressi nelle loro costrizioni mentali; non vedevano altro che il baluginare di quella ricchezza; e desideravano, più di ogni altra cosa, il potersene impossessare.
Ma, si sa, non era colpa loro: ogni storia necessita di un cattivo, o di un’associazione di cattivi. Non può esistere una storia senza la necessaria battaglia tra i personaggi, tra i Buoni e i Cattivi. E loro erano stati pensati, disegnati, ed inseriti a forza nel ruolo dei cattivi. Poi, bisogna ammetterlo, facevano anche un po’ pena, poverini. Non gliene andava mai bene una. Ad ogni piano geniale, ideato per assaltare il Deposito campeggiato dal mastodontico simbolo del Dollaro, seguiva immancabilmente una rotta rovinosa, e un rientro nei ranghi ad ali basse; sempre che buona parte di loro non finisse dietro le sbarre. Poverini, mai una volta che riuscissero a rubare un penny. E anche quando, raramente, sembravano momentaneamente esserci riusciti, venivano sempre riacciuffati dalla polizia, o dallo stesso battagliero, indomito Zio Paperone. Il vecchio papero certo non gradiva gli venisse sottratto quanto aveva duramente conquistato in anni di lavoro e accumulo. E, a ben vedere, non è che avesse tutti i torti. Certo, verrebbe da chiedersi come mai non depositasse tutto in banca, ma, anche solo dando un’occhiata al mondo reale, non c’è da stupirsi che gli ideatori del suo personaggio, anche inconsciamente, avessero ritenuto molto più saggia un’autotutela delle sue finanze. Il messaggio veicolato era che risultava, già allora, molto difficile fidarsi delle banche. Meglio tutelarsi da sé.
Spezziamo però una lancia a favore dei Bassotti. Riconosciamo loro la tenacia e l’ostinazione. Guardiamoli con affetto mentre si lanciavano a testa bassa, come moderni Don Chisciotte, contro quell’inespugnabile mulino a vento, spezzandosi le corna e ritornando alla carica mai domi, sempre ciecamente attratti dal soave profumo della moneta verde (e dallo scintillio delle cascate d’oro in mezzo a cui nuotava il vecchio papero-accumulatore seriale). Come ogni cattivo presentavano un lato tenero, goffo, quasi umano; forse fin troppo umano.
Ecco, ora che ho fatto un bell’excursus sul mondo dei fumetti, e ho delineato i ruoli dei contendenti, proverò a traslare tutto sul piano reale. Chi è, innanzitutto, Zio Paperone? Ovviamente siamo noi, che, ricchezza materiale a parte, difendiamo quanto di nostro possediamo -di diritto-. Il nostro “Deposito” è la nostra libertà, la nostra ricchezza interiore, la nostra capacità di opporci ad un sistema marcescente e deviato. E lo difendiamo strenuamente il nostro deposito, ci mancherebbe altro! Nessuno di noi, credo, o almeno spero, si lascerebbe derubare della sua libertà con il sorriso sulle labbra. Per quanto goffi e teneri, i Bassotti sono criminali, e useranno ogni stratagemma in loro possesso per violare i nostri Depositi.
Ora, veniamo a loro. La Banda Bassetti. Ho scelto Bassetti come portavoce perché, evidentemente, è quello che più di tutti crede di vivere in un fumetto. Chi lo ha disegnato, portandolo dall’oggi al domani alla ribalta delle cronache, lo ha fatto ascendere rapidamente, facendolo diventare uno dei volti che più infesta i salottini bene della televisione Italica. Ben educato, ben ammaestrato, ben sponsorizzato. Autodefinitosi un sex symbol, e autoincoronatosi portavoce del Dio Vaccino, si lancia in accorate filippiche sulla necessità di vaccinare tutti (se potesse vaccinerebbe anche gli alberi). Immorale il pensarla diversamente, assurdo il potersi immaginare un’alternativa, a prescindere da quale potrebbe essere. Perfino i suoi figli diventano strumento di propaganda; punzecchiati loro poi toccherà, credo, anche al cane. Dobbiamo vaccinare ogni cosa che si muova sulla faccia della Terra, sembra voler dire mentre si fa fotografare con la siringa piantata nella spalla. Sono almeno due le foto che lo ritraggono, stoico, mentre di inietta il siero della felicità. Dà il buon esempio, spiega al popolino che quella è la strada per la salvezza. Le cure? Aberrazioni delle menti folli, e ottenebrate dalla stupidità, del popolino che vuol convincere a farsi inoculare. Un ben bilanciato cocktail di delirio di onnipotenza e malafede.
Ma andiamo avanti, tocca a Burioni, e a Crisanti. Il primo, ad inizio 2020, si era lanciato in quest’accorata dichiarazione sul Covid: “In Italia il rischio è zero” -link-. Forse i più arguti sentenzieranno che come Cassandra faccia acqua da tutte le parti; ma, secondo la legge delle probabilità aveva solo il 50% di azzeccarci. Diciamocelo, virologi e percentuali non vanno molto d’accordo. Ma lui, indefesso, ci ha riprovato, e ci riprova ancora oggi. Prima il virus era chiaramente di origine animale (Il Covid-19, sostiene il virologo, smentendo la possibilità di un’origine in laboratorio, “è naturale al 100%” -link-, 26 Marzo 2020); poi, un anno dopo, come per magia rinsavisce e afferma che era stato fuorviato da studi altrui, chiaramente fallaci -link-. Povero Bassetto mio, ti hanno buggerato, come hanno osato quei cattivoni? Ripeto, come hanno osato ingannare te, o prode, che a Gennaio 2020 avevi notato quelle strane forme di polmonite in Cina, come hanno osato ingannare Te, o buon Bassetto, che ti eri tanto gongolato nell’averci visto lungo? Ritrattare e farci la figura dell’incompetente, per Te che sei Virologo di Tal Lignaggio, deve bruciare, come un’overdose di pepe. Brucicchia. Come si dice, errare è umano, dai, suvvia, ti possiamo perdonare; basta che ora la smetti di difendere a spada tratta questa porcheria che ti ostini a chiamare vaccino. Chiamalo con il suo nome: siero genico, crimine contro l’Umanità, siero della morte, scegli Tu, mi fido.
Ormai la gente lo sta capendo: i bugiardini caleidoscopici e camaleontici (vedi Astrazeneca) che variano l’età consigliata per la somministrazione (sopra i 60, sotto i 60, sopra i 18, a lato -ma non vicino- ai 43 e un quarto, e così via) non sono seri. Suvvia, la pletora di controindicazioni a queste punturine eugenetiche è troppo vasta; le morti sono sempre di più, e non si riesce più ad ignorare la correlazione tra siero magico e decesso. Una morte forse è casualità, una manciata magari è una strana casualità; ma una schiera di decessi è una vera e propria causalità. E voi, i Bassetti Brothers, pare, siate tra i responsabili di questa ecatombe. Dico “pare” perchè non mi azzarderei mai a puntare il dito su chi “solo” consiglia caldamente di vaccinarsi, cristianamente stigmatizzando alla stregua di eretici miscredenti chi si pone dei dubbi sulla liceità del trattamento sperimentale propinatogli.
“Babbeo!”, o qualcosa di simile, era stato ringhiato al povero Rivera, reo di aver dissentito dal pensiero dominante -link-, e, per giunta sotto gli occhi di un incredulo Bruno Vespa, cui sono spuntati almeno tre nuovi nei in fronte per la paura.
E Crisanti?, no non me lo stavo dimenticando. Ci arrivo, tempo al tempo. Mr Voltafaccia a Novembre 2020 così esordiva: “Il vaccino? Senza dati non me lo faccio!”. E l’Aifa subito si premurava di rispondergli: “Affermazioni infondate che danneggiano il Paese”-link-. Caso strano -comico direi-, qualche tempo dopo, si vocifera folgorato come un novello San Paolo sulla via per Damasco, il 2 Gennaio 2021, cambia idea e ci ripensa: “Sono allergico, ma me lo faccio. È un momento di svolta”-link-. La svolta, a rigor di logica, può aver avuto solo due cause scatenanti. O Crisanti è venuto in possesso di dati che tutto il resto del globo terraqueo ignora, o, molto più facilmente, “qualcuno” o “qualcosa” dai piani alti gli ha spiegato che era molto meglio per lui se si allineava al languido pensiero di devozione a San Vaccino da Big Pharma. Qualcuno suppone addirittura l’intervento di cori angelici che, in un tripudio di canti e lodi, Gli abbiano personalmente consegnato la fialetta contenente il Santo Farmaco. E lui si è premurato di farsi immortalare dalle telecamere; i malpensanti crederanno che gli sia stata richiesta la prova provata della sua obbedienza, ma sono malpensanti, appunto.
Mi sono reso conto che all’appello manca l’esimio Dott. Galli. Ma per riportare tutte le affermazioni che ha rilasciato in un anno e mezzo servirebbe una sezione appositamente creata, dalle proporzioni chiaramente bibliche. Per questioni di sintesi consiglio di leggere quest’ articolo -link-, una chiara summa teologica del suo illuminato pensiero, quasi un Motu Proprio capace di rivaleggiare con quello papale per profondità e precisione. Poi, se a chicchessia rimanessero oscuri alcuni punti, non dovrà far altro che accendere la televisione su un qualunque canale dell’ormai appianato ed addomesticato mainstream per ascoltarlo mentre spara numeri a caso, proprio come se si trovasse alla serata della tombola parrocchiale.
Ma, suvvia, come per gli altri, un po’ di pietà: anche loro devono ubbidire a qualcuno, e non è che possono permettersi di dire tutto ciò che vogliono. Mettici l’età, mettici un po’ di demenza senile, mettici un pizzico di sudditanza, e tutto tornerà al suo posto. Suvvia, tolleranza anche per i nostri virologi da salotto. E che diamine, vogliamo per caso metterli alla berlina come è toccato a Fauci? Non è che ogni giorno si possa crocifiggere un Eminentissimo Luminare. Se li fai sparire tutti poi tocca far parlare quelli seri; e quelli seri non raccontano ciò che gli viene ordinato. Quelli seri curano, non vaccinano. Vogliamo per caso curare? Ma quale assurdità è mai questa? Bazzecole, quisquiglie e pinzillacchere diceva Totò.

Però, già che ci sono, vorrei porre ancora una domanda. Chi ammaestra queste “menti”?, chi tira i fili? Speranza, il quarto Bassetto da sinistra, è chiaramente troppo vuoto per poter formulare un pensiero coerente. Lo so, è colpa della doppietta di mascherine che si ostina a calarsi sul volto. E così arriva poco ossigeno alla materia grigia, e i danni si vedono. Forse sarebbe saggio fargli sperimentare in prima persona la terapia da lui promossa, quella della ventilazione assistita che brucia i polmoni dei pazienti per eccesso di ossigeno! Credo che per lui tachipirina e vigile attesa siano inutili, ma è solo una mia supposizione maligna. Una postilla curiosa, stuzzicante come l’idea che le case farmaceutiche chiedano di firmare una liberatoria per svincolarsi da ogni possibile danno da loro arrecato tramite i vaccini, è che il caro Speranza si sia vaccinato in maniera molto tardiva, solo dopo l’attacco diretto di un altro della Banda Bassetti: “Bassetti contro Speranza: “Scandaloso che non sia vaccinato, dovrebbe dimettersi” -link-“. Dai, ammettilo, neanche tu credi davvero nell’efficacia di questa buffonata; hai provato a fare lo gnorri – cosa che peraltro ti riesce senza sforzo-, ma ti hanno beccato, bricconcello! E Adesso ti tocca la tua stessa medicina, poverino, che faccino triste che avevi mentre ti bucherellavano. Ma, tranquillo, probabilmente per voi della Banda sono state messe da parte un paio di quelle fialette di soluzione fisiologica che venivano somministrate “a casaccio” secondo il principio di sperimentazione del “doppio cieco”. La Banda non si può certo infettare con l’arma che ha promosso, non è mica composta di cerebrolesi!

Rimane Messer Draghi, ma, dopo un’analisi più approfondita, anche lui risulta esser solo un servo di qualcun altro di rango più elevato. Mario è solo uno che si alterna in una scherma disinvolta a “bastone e carota” con Speranza; un po’ vince lui, un po’ la spunta l’altro; ma nessuno prevale. Non può essere nemmeno lui la mente. Lui, anche lui, mi verrebbe da dire, è il braccio. Il braccio economicista della truffa, quello con il potere di fermare il carrozzone dell'”impresa Italia”. Da governatore di BankItalia aveva già dimostrato che quelle doti le aveva tutte. Era stato impeccabile nello svenderci all’Estero -link- -link-. E nel ’92 era stato ancora più bravo a bordo del Britannia. Le doti le ha, ma non ha il potere per decidere in autonomia. Di quando in quando sembra che sia Speranza a comandare, poi Mariolino ha una recrudescenza d’orgoglio e strilla, e strilla con quella sua vocina chioccia, e lo rimette al suo posto. Salviamo la faccia, sembra voler dire, sono io il capo. Poi, tanto per rimarcare che è lui il bonobo dominante, va al G7 e spiega che, lui -e l’Italietta che dirige- è completamente prostrato e devoto al clima europeista e atlanticista dominante -link-.
Ora che ha chiarito il punto siamo tutti più sereni. “Avanti tutta con i vaccini, miei prodi!”, questo strilla Mariolino mentre lancia la sua caccia alle streghe. “Ora basta confusione, la sfida è immunizzare tutti gli over 50”, queste le sue edificanti parole. E poi, parafrasando, come dimenticare che il suo obbiettivo dichiarato è sempre, e solo, stato quello di “scovare i dissidenti e convincerli a vaccinarsi”, anche grazie all’Esercito, ben rappresentato nella figura del Gen. Figliuolo (Di Buona Donna sembra sia un suo lontano patronimico, ma non sono certissimo della fonte).
La standardizzazione del pensiero e della stampa, dei giornali, delle radio, ha prodotto un clima di azzeramento totale di ogni forma di dissenso. Non esistono voci contrarie alla Banda Bassetti. O con loro o non esisti. Non esistono, infatti, i contro di loro. Spariscono dalla rete, spariscono dalle piattaforme social, spariscono dalle menti chi chi si lascia plagiare dal pensiero dominante. La Banda Bassetti non tollera contraddittorio. Quello che non hanno calcolato (che nel mondo dei fumetti viene espresso con il reiterato fallimento dei Bassotti) è che quando, nella realtà, muore della gente reale, qualche reale parente della reale gente deceduta si “inalbera”. E a ragione! Il regime totalitario scricchiola sempre più, la Banda Bassetti si ritrova la coperta sempre più corta, e l’opinione pubblica inizia a perdere fiducia nelle loro cure miracolose. Prepariamoci, perché gli animali feriti sono i più pericolosi: quando in Autunno riprenderanno a salire i contagi, chiaramente come ogni anno per la predilezione dei virus per i climi freddi, la Banda Bassetti punterà il dito su quella fetta di popolazione che non si è voluta far vaccinare, incriminerà i dissidenti che vogliono il male pubblico, indicherà come untori tutti coloro che si sono rifiutati di farsi marchiare, e hanno scelto di non far parte del gregge di pecoroni che si sono fatti ricattare dalle false promesse di pseudo-libertà.
La Banda Bassetti avrà fallito l’assalto al Deposito di Zio Paperone, ormai esausto e stanco dei loro assalti, ma ancora -purtroppo per loro- vivo e in buona salute. Allora la reprimenda sarà spietata. Verremo rinchiusi in quarantena, isolati dal resto del mondo, estromessi dalla socialità e dalla vita comunitaria. Saremo noi, gli orgogliosamente non vaccinati, ad essere i nuovi untori, saremo noi la causa del fallimento dell’Italia -e del mondo-; saremo noi che porteremo a fondo chi si è venduto alla Dea Scienza, saremo noi l’ostacolo al ritorno alla normalità. Saremo noi che dovremo esser internati nei loro moderni campi di concentramento, saremo noi che ci prenderemo la colpa per le loro malefatte. Ma saremo noi che dovremo resistere senza perdere la speranza: questi impostori, questi esseri servilmente assoggettati al Male, non potranno nulla alla fine dei giochi. Anzi, pagheranno per ogni morte di cui si sono macchiati. Una volta si diceva: ride bene chi ride ultimo.
Il nostro fucile a sale è il Santo Rosario 🙂
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