
La tendenza dell’evoluzione non è quella dell’abolizione della proprietà, metodo controproduttivo perché sopprime l’interesse individuale, senza di che l’uomo non lavora. Esso è ancora un individualista egocentrico, immaturo per saper vivere spontaneamente allo stato di collettività organica. Così non lo si può portare a questo livello che a forza, con norme di coazione poliziesca e controproducenti perché pieni di attriti, oppressione e resistenze. Così la tendenza dell’evoluzione è invece quella di perfezionare la proprietà, portandola alle forme che sono più proficue per il benessere e progresso di tutti, senza accaparramenti e privilegi individuali, anche col sacrificio del singolo, che però viene compensato da un vantaggio collettivo che è anche suo e che lo paga del suo sacrificio. L’evoluzione porta sempre ad un miglioramento, ad un utile maggiore, ed è per questo fatto che la vita, che è utilitaria, lo accetta. (P.Ubaldi – Cristo e la sua legge)
L’ultrafania (composto da ultra (dal latino) = oltre, e fanìa (dal greco) = luce; quindi da tradursi pressappoco così: “luce dell’aldilà”. Questo termine si applica, dunque, a tutti i fenomeni autentici che esprimono la ricezione delle essenze intelligibili) non è un fiume che scorre in un’unica direzione. I flussi di pensiero non scorrono da monte a valle, o, per assurdo, da valle a monte; l’emittente e il ricevitore si devono “avvicinare” reciprocamente, fasarsi sulla stessa lunghezza d’onda. L’emittente “abbassa” il suo grado vibratorio, riduce, in parole povere, le sue frequenze di risonanza; mentre, esattamente all’opposto, il ricevente, partendo da un livello vibratorio decisamente più basso, deve tendere ad innalzare la propria vibrazione animica. Questo processo è assai laborioso, e deve necessariamente superare innumerevoli ostacoli. Pietro Ubaldi, uno dei maggiori esponenti di tale pratica, spiega come sia necessario elevarsi spiritualmente il più possibile per raggiungere “luoghi” (non fisici, ma spirituali) inaccessibili ai più.
Il nostro corpo fisico, costituito di materia solida condensatasi dopo la “caduta iniziale” -link- -link-, ha una sua frequenza vibratoria, infinitamente bassa, ed interconnessa al nostro stesso modo di esistere in questo piano dimensionale a tre dimensioni. La materia ci appesantisce, impedendo alla nostra anima di potersi esprimere nel pieno delle sue abilità ultraterrene. Il nostro peso, dato sia dal corpo che dal nostro basso livello evolutivo, non ci permette di ascendere a piani più elevati di coscienza; e, oltretutto, ci limita nella visione stessa del mondo che ci circonda. Questo corpo, che trasciniamo dolorosamente come conseguenza della nostra disobbedienza iniziale alle Leggi di Dio, ci scherma da ciò che ci rende simili a Lui. La nostra simiglianza a Lui è mascherata da un groviglio inestricabile di muscoli, tendini, ossa, sangue e cervello; tutti apparati apparentemente superflui per la Vita dello Spirito, ma necessari per compiere il difficile viaggio attraverso le tappe della purificazione; processo che è alla base del percorso evolutivo che si concluderà con l’abbandono dell’involucro terreno nel momento del trapasso. E’ proprio questa nostra imperfezione congenita ad impedirci di ascendere a più elevate forme di Consapevolezza, siamo come inibiti all’ascolto dell’Universo nelle sue forme più elevate, esclusi per nostra stessa volontà dall’infinita grandezza del Pensiero che (ci) ha Creato. Solo pochi tra noi sono in grado di “spegnere” la coscienza umana per “accendere” quella spirituale; pochissimi riescono poi a “pilotare” questa coscienza spirituale a piani vibratori decisamente più elevati, permeati dalle più alte forme di Pensiero che possiamo raggiungere, sebbene, anch’esse, siano ancora ben distanti dalle sfere eteriche dove splende la Luce in tutto il Suo fulgore -link-. Questi “eletti dello spirito”, tuttavia, riescono a raggiungere stati di coscienza talmente elevati da sconcertare la maggior parte di noi, poveri grumi di atomi ancorati allo spazio-tempo. La loro ascesa armonizzatrice verso la Sorgente è qualcosa di inimmaginabile, e le conoscenze, cui possono accedere, annichiliscono ogni forma di sapere umano, tanto limitato e limitante da poter essere confuso con la più totale cecità. Questi esseri speciali riescono a svincolarsi dai bassi piani vibratori, in cui tutti siamo immersi, superano le dense correnti barontiche che potrebbero disturbare la loro ascesa, superano piani dimensionali impalpabili e sottili, e accedono a regioni cosmiche fatte di puro Spirito, dove il pensiero è un mare comune, dove le idee e i concetti si raggruppano spontaneamente, dove Scienza, Sacralità e Religione si fondono in un unico canto armonico, perfettamente risuonante nel Pensiero Unificante di Dio. La totalità che ne deriva è come un mare senza confini, un oceano di nozioni talmente vasto da sconcertare e metter in crisi le nostre vacue capacità neuronali. Il cervello umano sprofonda nella non ragione di fronte a queste vette di sapienza, incapace di razionalizzare ciò cui non può arrivare che con l’intuizione ispirata dall’Alto. Chi ha ricevuto la capacità di galleggiare in quest’oceano di luce (e ha imparato ad affinarla tramite la rinuncia alla materia e ai suoi richiami) può, con grande sforzo, accedere ad una sapienza totalizzatrice, del tutto scevra da influenze umane (impure e limitate), e ascoltare, per così dire, il Pensiero Generante degli Universi. Non sono dimensioni a noi comprensibili, vanno ben al di là di quanto possiamo comprendere, ma la Verità, che ne permea il tessuto intrinseco, è assoluta e perfetta. Questa Verità, questa Via verso l’Altissimo, questa Vita oltre il concetto stesso di vita terrena, è data dal sommarsi continuo di ogni scintilla di Eterno che la compone e la tesse, e risponde all’unica Legge che vale a quelle incommensurabili altezze: l’Amore. Questo Amore è il Padre, che ispira e soffia linfa vitale nelle sue creature, che sceglie di abbassare il Suo infinito grado vibratorio per uniformarsi ad esse; ma non per svilire la Sua infinita perfezione, tutt’ altro, per mostrare a quelle creature, che da Lui stesso sono state create, la pienezza della Sua legge, e renderle il più possibili simili (ed assimilabili) alla Sua perfezione. Non c’è da stupirsi se quest’aura mistica parli con voce univoca, e non sia compatibile con il concetto terreno di “identità”, e neppure con il vincolo tutto umano di “nome proprio”.
Il Cristo diventa Verbo e permea le stratificazioni più elevate del Cosmo. Ed è proprio questo Cristo Divino che diventa portavoce del Pensiero, che abbandona lo scomodo involucro in cui ha deciso, liberamente e amorevolmente, di immedesimarsi nella nostra ridotta misura umana. Egli trascende tempo e materia, e si manifesta come Puro Spirito, Potenza ed Espressione di Luce, corrente nourica purissima, capace di ispirare i pensieri più elevati ed edificanti. Proprio da questa catena di trasmissione deriva la capacità uditiva di chi, come Pietro Ubaldi, sa elevare il proprio spirito fino a poterne cogliere il fugace riflesso, e che, anche senza poterne raggiungere la completezza, diventa una ricevente perfettamente armonizzata con il Suo Cuore. Da questa sintonizzazione sono scaturite le sue intuizioni, dettate dall’amorevole Pensiero del Figlio, che, riportate ad un linguaggio e ad un’altezza noi comprensibile, ci sono state donate per indirizzarci sulla retta via dell’ Ascensione e dell’Evoluzione spirituale. Ho riportato, all’inizio dell’articolo, quanto espresso nell’ultimo volume scritto da Ubaldi, completato pochi giorni prima di lasciare questo greve mondo materialistico; sintesi somma della Legge e del Pensiero Ispirato. E’ chiaro, analizzando le parole nel loro significato più profondo, che il concetto di proprietà sia una delle basi dell’evoluzione umana, sempre considerando che essa sia produttiva e non volta al mero accentramento egoistico di benefici da parte dell’individuo. Proprietà di tipo materiale, certo, ma che, tramite il sacrificio, nobilita la creatura, e le permette di giovare alla società dei suoi pari: creature anch’esse collaborative e necessitanti di evoluzione.
Il punto nodale è proprio la nostra crescita spirituale, che passa dalla conquista della nostra libertà, del nostro spazio nel mondo, che è un diritto inalienabile concessoci dalla Libertà di cui Dio ci ha resi titolari. Non fosse stato per la folle presunzione dell’indiscriminato libero arbitrio, volto esclusivamente a renderci uguali, se non superiori, al Creatore, avremmo sperimentato il più alto grado di libertà, dove la scelta non è necessaria, perché tutto tende alla massima forma di Perfezione. Ma, dato che ci siamo autovincolati a voler discernere tra Bene e Male, e che ci siamo volutamente relegati in questo stato di incerto dualismo materiale, dobbiamo “giocare” secondo le leggi dualistiche della materia, e tendere, tramite la loro soddisfazione, ad una purificazione costante per sconfiggere l’Anti Sistema e poter ritornare al Sistema; seguendo cioè la strada tracciata dal Cristo in Croce, Essere perfetto e meritorio che, con il Suo sacrificio, ci ha mostrato l’unica via possibile per l’Ascensione e la sconfitta del Male.
Oggi, in contrapposizione a tutto ciò che l’anima dovrebbe seguire per ascendere alla Conoscenza, si nega proprio questo diritto di proprietà, si tende a far regredire l’Uomo al livello dello schiavo; lo si vuol privare del cammino che ha dovuto compiere per conquistarsi ogni piccolo avanzamento sul piano spirituale. L’agenda del Grande Reset (2030, non avrai nulla e sarai felice) -link- ci propone l’idea che non avremo più nulla di nostro, che sarà il Garante Statale a provvedere ad ogni nostra necessità; ci vende l’idea di liberarci di ogni preoccupazione; lasciando fare “a chi sa” come gestire la nostra esistenza. La pandemia, lo ripeto per l’ennesima volta, è stato solo un banco di prova per mettere a punto il processo involutivo più invasivo della Storia. L’ombra del maligno si è condensata nella società, ha appesantito i cuori e le menti di chi ha ceduto al suo squallido richiamo. Chi si è piegato ai vaccini, chi ha accettato la museruola ed il distanziamento sociale si è reso complice della sua, se pur momentanea, vittoria. Che i governanti siano asserviti ai suoi piani diabolici non è più nozione passibile di obiezioni: tutto il cooperare tra Chiesa e Stati è volto all’annientamento della coscienza individuale; tutti gli sforzi dei potenti si imperniano sullo sgretolare il nostro tessuto sociale, tutte le azioni vogliono e devono confinarci nelle nostre case; anche se queste, tra non molto, non saranno nemmeno più nostre -link-.
I vaccini, infarciti di nanotecnologie ed enzimi come la luciferasi -link- -link- (strana assonanza a Lucifero, non trovate?), hanno marchiato chi ha aderito all’ascesa, ormai prossima, dell’Anticristo -link-. Non illudetevi: non esiste atteggiamento passivo o noncurante disinteresse, il non opporsi al Male è una sua inconsapevole accettazione. La via è unica, ed è quella di opporsi a questo mulinello che ci trascinerà a fondo. I vaccini, il marchio della bestia trasdotto in epoca modernista, sono lo strumento tramite cui l’umanità acconsentirà a perdere la propria anima; saranno il fulcro su cui farà leva il maligno per precipitarci nella geenna. La cecità che strangola le menti è il segno di quanto ci siamo arresi all’apparenza dell’inevitabile, è il palese disprezzo della Vita che Dio ci ha donato e di cui siamo responsabili, non padroni! Abbiamo accettato l’aborto, l’eutanasia, l’abominio delle leggi contro natura, e ora, come se già tutto questo non bastasse, ci siamo pure volontariamente venduti a chi, da sempre, ci disprezza. La domanda che mi pongo è sconcertante: come abbiamo potuto lasciare che, in appena quindici mesi, ci venisse imposta una dittatura filo-staliniana, dove ogni libertà (nostro diritto insindacabile) venisse messa da parte e calpestata? Come abbiamo potuto permettere che la Fede venisse calpestata da chi ci promette di salvarci la vita -link-? Come abbiamo potuto credere che il conservare questa vita, questo corpo materiale, ci preservasse dalla dannazione eterna? Come abbiamo potuto confondere la vita terrena ed equipararla (se non sostituirla) a quella dello Spirito? Come abbiamo potuto troncare ogni legame con il Divino, negandogli la possibilità di guidarci attraverso l’eternità? Come abbiamo potuto arrenderci ai lupi, come abbiamo potuto darci in pasto a chi ci avrebbe condotto al macello? Come ha potuto l’Umanità scegliere il Male, dove lo spirito precipita e si riveste di materia sempre più densa; esultanti ci siamo messi al collo un’àncora di piombo che ci lega alla materialità e ci impedisce di elevarci spiritualmente.
Stiamo vivendo in un tempo in cui il misticismo si è ridotto a gioco di prestigio, dove il massimo della nostra concezione di ultraterreno si limita al credere di poter parlare con i morti. Queste sono burlette da illusionista di basso rango, sono realtà talmente basse che nulla potrebbero aggiungere a quanto già non sappiamo. Le entità, cui diamo (spaventosamente a cuor leggero e senza comprenderne i rischi) il permesso di accedere alle nostre anime, non sono altro che i più bassi livelli della scala immateriale, di pochissimo superiori alla nostra condizione terrena, ancora troppo legate alla materialità per poterci aiutare nell’ascesa. Giochi di prestigio, ripeto, nulla più, e bilateralmente dannosi per giunta. Il vero Sapere, la Vera Conoscenza è al di là di essi, ben oltre il loro attaccamento terreno. Verrà un giorno in cui si realizzeranno le profezie contenute nell’Apocalisse, statene pur certi, e i collaboratori del Male, forti della Scienza più cieca e materialista, riusciranno a riprodurre segni nel cielo (leggete quest’articolo riguardante il famigerato piano statunitense “BLUE BEAM” -link-), talmente convincenti da manipolare le masse. L’incremento delle tecnologie, impiantate o iniettate, ci instupidirà a tal punto da farci perdere ogni capacità di discernimento, e solo chi avrà saputo elevare il proprio spirito sarà in grado di combatterle.
Urge ritrovare la Fede, è assolutamente necessario ritornare a confidare in Dio, e a Lui abbandonarsi totalmente. Solo chi saprà guardare oltre la fumosa cortina di illusioni che avremo di fronte agli occhi potrà rendersi conto dell’inganno globale in cui siamo caduti. Ma non sarà facile, perché il “piccolo resto” sarà messo a dura prova, vessato, emarginato ed ostracizzato anche da chi, fino a ieri, era considerato “amico”. La lotta non si concretizzerà solo sul piano morale, raggiungerà anche lo strato socio-economico più basilare, toccherà il denaro, fagociterà quel poco di libertà che ancora conserveremo, sgretolerà la struttura sociale stessa dell’ Umanità. Saremo divisi in due fazioni, fratelli contro fratelli, vaccinati contro non vaccinati, seguaci di Cristo contro seguaci delle Tenebre. E, purtroppo, il mondo si schiererà dalla parte di chi avrà le proposte (in apparenza) più convincenti: non le più giuste e più difficili, no di certo; le più convincenti saranno le più facili: le vie più comode per fornirci l’ennesima, illusoria, promessa di normalità. Saranno in pochi, mi ripeto ancora una volta, a rimaner ben ancorati alla vera realtà delle cose, a comprendere che non è la strada in discesa quella che posta al Paradiso, da sempre collocato nei Cieli, non nelle infernali viscere della falsa spiritualità terrena vendutaci del maligno.

https://josephdwight.wordpress.com/2017/03/03/presto-non-piu-eucaristia/
La questione è che la maggior parte dell’umanità non sa nemmeno che esiste una vita dopo la morte.
Dall’Illuminismo hanno iniziato a mettere in circolo idee che minassero ed erodessero la fede, il Concilio Vaticano II ha dato una bella spallata, Bergoglio è il colpo di coda che sta distruggendo (“tentando di distruggere” forse è meglio, perché “non praevalebunt”) il cristianesimo.
Dio non esiste più nemmeno per buona parte dei cattolici, la vita è unicamente un orizzonte completamente appiattito verso la materialità e questa terra.
La nostra unica salvezza è veramente solo un intervento divino.
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